Carta
IGC n°21 "Il canavese da Ivrea a Chivasso",
scala 1:50.000. Quota 230 m.s.l.m.,
perimetro 11 km., profondita' 70 m.,
superficie 6 kmq. Situato in provincia
di Biella a sud della citta'.
Si raggiunge con l'autostrada A4/5 Milano-Torino
uscendo a Santhia' e prendendo la SS
143 per Cavaglia', poi la SS 228 per
Viverone. Di origine glaciale, e' circondato
da basse colline ed e' alimentato da
pochi piccoli affluenti.Si
puo' dividere in una parte piu' isolata
ad ovest, dove nidificano molte specie
di uccelli, ed una piu' turisticamente
organizzata ad est, con buona capacita'
ricettiva.
L'imbarco
e' possibile in parecchi punti lungo
la costa ad est. In localita' Masseria
e' agevole trovare parcheggio vicino
alla chiesa e scendere al lago proprio
nelle vicinanze attraverso un piccolo
passaggio fra due proprieta' che termina
con due moletti in cemento ed una piccola
spiaggia di sassi. La riva, pagaiando
in senso orario, e' stata protetta (forse
a causa dell'erosione dell'acqua) da
pietre riportate, oltre le quali ci
sono prati e boschi.
Verso Cascina Nuova c'e' un campeggio
con rimessa barche. L'acqua si presenta
di un colore verde scuro, comunque abbastanza
trasparente. Dopo le ultime case con
giardini fino in riva al lago ci si
avvicina al promontorio e comincia il
canneto che caratterizza tutta la riva
fino ad Anzasco.
Girata
la punta si trova un affluente risalibile
in mezzo al canneto, con qualche difficolta'
per ostacoli lungo il percorso, fino
al punto in cui muore addentrandosi
nei campi. L'acqua e' molto scura e stagnante.
Proseguendo
verso nord si incontra un altro piccolo
canale, in un'ansa del lago, prima di
giungere ad un'area delimitata da una
serie di boe gialle. Anch'esso percorribile
fino a quando comincia ad incanalarsi
sotto alcune strade sterrate, ha acque
ferme ma limpide.
Ad
Anzasco ricomincia a popolarsi la riva
con campeggi e la presenza della strada
(non fastidiosa essendo nascosta da
alberi e costruzioni). Il paese ha una
riva con giardini pubblici, un porticciolo
turistico, un campeggio ed alcuni cantieri
di rimessaggio barche; piu' avanti un
club nautico confina con una centrale
idroelettrica. Segue un campeggio e,
sulla riva non costruita, si ripresentano
i canneti.
Il
paese di Viverone viene annunciato da
una serie di ville con giardino sul
lago. Il lungolago e' molto attrezzato
turisticamente (imbarcaderi, locali,
alberghi); la strada ora corre lungo
il lago a fianco della passeggiata pedonale.
Prima di passare il promontorio c'e'
un altro campeggio; un centro turistico
si trova appena dopo la punta e precede
una riva di canneti alternati a cantieri
nautici di rimessaggio, abitazioni,
un campeggio con spiaggia e molo in
cemento fra le frazioni di Comuna e
Masseria.
Tanto
e' piacevole pagaiare nei mesi invernali,
quanto deve essere invece impossibile
durante la frequentazione turistica;
molte sono le imbarcazioni a vela, motore,
pedali o remi che si vedono nei frequenti
cantieri di rimessaggio. E' comunque
interessante andare alla scoperta dei
piccoli canali che, fra i canneti, si
fanno strada per giungere ad alimentare
il lago.
VIVERONE – GIUGNO 2009
Dopo dieci anni sono tornato a Viverone in occasione di un raduno internazionale di danze tenuto a Vialfrè, un paesino poco distante. Nicoletta danza, io pagaio.
Non mi ricordavo ci fosse così difficoltà a trovare un parcheggio ed un posto da cui imbarcarsi. E’ un pullulare di gente, sulle spiagge, sui lungolago dei paesi, auto che passeggiano, moto che sfrecciano. Finalmente mi ricordo del porticciolo di Masseria, a sud del lago. Parcheggio poco distante e trasporto il pacco/canoa fino al molo.
Il guardiano, o gestore ?, della vicina rimessa per imbarcazioni mi si appollaia alle spalle mentre assemblo la canoa, già sudato e maleodorante per il gran caldo.
Scambiamo due parole e vengo a conoscenza dell’odierna manifestazione di motonautica con partenza da Viverone. In tale occasione viene vietata la navigazione nella parte centrale del lago dove è stato delimitato il percorso di gara con enormi boe gialle, mentre si può tranquillamente girellare stando vicino a riva. L’ideale per le mie perimetrazioni acquatiche.
Mi dirigo subito a sinistra verso l’esteso canneto che nasconde la foce di un piccolo fiume. Data la stagione noto numerosi nidi di svassi guardati a vista dalle simpatiche bestioline subacquee. I nidi sono costruiti su intrecci di rami galleggianti a pelo d’acqua da cui si intravvede appena un uovo ed uno dei genitori si piazza in acqua subito a ridosso, sempre attento a qualsiasi rumore pericoloso e dalle mie mosse.
Dato che mi rendo conto di stare disturbando la quiete del canneto, mi giro e riprendo il perimetro del lago.
Attracco alle palafitte
Un altro punto che mi ricordavo era un attracco in prossimità della piccola penisola appena dopo il canneto. In questo punto sono stati costruiti due moli in legno con coperture per l’attracco di imbarcazioni turistiche. Costruzione perlomeno curiosa dato che non porta a nulla se non ad un crocicchio di percorsi sterrati, il tutto nell’assoluto silenzio rotto solo dal cinguettio proveniente dal bosco, dai tuffi di pescetti a riva e dal ronzio di qualche vespa o ape.
Le palafitte
Approfitto dell’ombra di queste costruzioni palafitticole per pranzare e sonnecchiare. Riparto spedito appena dopo che vengo svegliato dal sopraggiungere di un’allegra combriccola di manovali polacchi che si spogliano e si gettano rumorosamente in acqua. D’accordo il caldone insopportabile, però il laghetto non invita proprio al bagno nonostante l’acqua trasparente ma tiepida. In particolare proprio la trasparenza mette in luce il fondo piuttosto melmoso e puntinato di alghe di un bel colore verde.
Piccoli pesci gatto
Poco più avanti e poco più tardi darò ragione ai rumorosi polacchi buttandomi in acqua in un punto perlomeno privo di alghe per rinfrescarmi e detergere il sudore accumulato prima di sbarcare e raggiungere Nicoletta per una cena nei boschi di Vialfrè.