Quota
238 m.s.l.m., perimetro 21 km., superficie
15,1 kmq., profondita' 25 m.
Il lago, insieme a quelli di Monate,
Comabbio e di Biandronno, fa parte dei
cosiddetti laghi di Varese che possono
rappresentare un itinerario di tre giorni
fermandosi a dormire nei tanti campeggi
sulle loro sponde oppure costituire
mete di gite giornaliere per chi risiede
nelle vicinanze. Questi bacini hanno
avuto origine dal riempimento, durante
l'era Quaternaria, di conche poco profonde
scavate dai ghiacciai e chiuse verso
sud dai rilievi collinari. Dei quattro,
il solo lago di Biandronno e' in avanzato
stato di interramento ad opera del canneto
e dello scarso ricambio idrico.
Per lungo tempo furono molto inquinati,
soprattutto il lago di Varese a causa
degli scarichi civili e industriali.
Dopo un lungo periodo in cui venne depurato
e dotato di impianto di ossigenazione
si e' giunti a recuperarlo quasi totalmente
ed a renderlo ancora balneabile riportandolo
ad uno sfruttamento prevalentemente
turistico.
Situato in provincia di Varese a sud-ovest
del capoluogo. E' perimetrato da due
strade che si incontrano a Capolago
ad est e Gavirate ad ovest. Si raggiunge
comodamente da sud con l'autostrada
A8 Milano-Varese, uscita lago di Varese;
da nord lungo la strada che collega
Laveno con Varese. E' alimentato dal
canale Brabbia proveniente dal lago
di Comabbio e da numerosi torrenti;
emissario e' il fiume Bardello che
sfocia nel lago Maggiore. Le sue sponde
furono abitate in eta' preistorica
come dimostrato da ritrovamenti di
villaggi palafitticoli soprattutto
presso la stazione preistorica dell'isolino
Virginia (museo con reperti del Neolitico
e dell'Eta' del Bronzo).Sembra che
in periodi di magra, sulla costa di
nord-est si possano scorgere resti
di palificazioni.
Il lago visto
da Gavirate
Imbarcandosi a Gavirate si trova un comodo
lungolago, attrezzato con noleggio pedalo'
e circolo nautico, con sponde basse a
prato che giungono fino all'acqua. Seguendo
il perimetro del lago in senso orario
le rive si coprono di fitti canneti e
non c'e' traccia di possibili punti di
sbarco; gli unici prati sulle sponde sono
giardini di qualche abitazione privata.
Giunti alla punta del Pane si scopre
la presenza di un piccolo aereoporto
da turismo da cui partono i numerosi
alianti che volteggiano sul lago.
E' spettacolare fermarsi in corrispondenza
della fine della pista per osservare
gli alianti passarci sopra la testa
a poche decine di metri, quanto basta
pero' per spaventarsi al forte sibilo
che questi velivoli producono in fase
di atterraggio.
Piu' avanti troviamo la Canottieri
Varese con la possibilita' di accedere
comodamente all'acqua. La parte orientale
del lago si presenta piuttosto lagunosa,
continuano i canneti sulle rive e
l'acqua (in generale piuttosto opaca)
si presenta verdastra ed alquanto
sporca.
In localita' porto di Capolago, fra
i canneti, un campeggio stanziale
con scivolo di alaggio.
Porto di Bodio e' costituito da poche
case con uno scivolo in cemento per
le imbarcazioni; prosegue una riva
di canneti per giungere a Cazzago
Brabbia con un giardino pubblico sull'acqua
con un moletto in legno. Proprio in
questa localita' si trovano alcune
ghiacciaie della fine del '700 visibili
risalendo una strada pedonale che
scende dalla piazza della parrocchiale.
Questi edifici, di forma cilindrica,
scavati in un terrapieno per circa
10 m. di profondita' ed alti circa
5 m., venivano utilizzati per la conservazione
del pesce ammassandovi il ghiaccio
estratto dal lago.
Prosegue la costa di canneti fino
a giungere all'Isolino Virginia con
la presenza del museo con reperti
archeologici. L'isola e' in gran parte
artificiale, formata dal sovrapporsi
di detriti e scarichi degli insediamenti
preistorici. Vi si trovano alberi secolari
ed e' circondata da grandi distese di ninfee.
Un ulteriore sbarco e' possibile allo
scalo di Biandronno dove la strada
giunge fino ad un molo con alcune
imbarcazioni. La punta di Biandronno
e' percorsa da una strada sterrata
pedonale lungolago.
Superata la punta, si trova un lungo
molo in cemento, frequentato da pescatori,
che doveva essere una volta il lido
di Biandronno, come testimonia un
trampolino utilizzato probabilmente
prima che il lago diventasse molto
inquinato.
L'ultimo tratto, dove inizia il fiume
Bardello, e' un susseguirsi di canneti
fino ai verdi prati del lungolago di
Gavirate.