Carta Kompass n°102 "Lago di Garda
e Monte Baldo" scala 1:50.000. Quota
368 m.s.l.m., perimetro 21 km., superficie
11 kmq., profondita' 122 m. Situato
in provincia di Brescia ad ovest del
lago di Garda. Si raggiunge lungo la
S.S. 237 che partendo da Brescia lo
costeggia sul lato ovest.
Il bacino naturale e' l'antico Eridio.
La microfauna costituita da crostacei
pelagici e' indice che il lago fosse
in antichita' un fiordo del mare. Il
fiume Chiese funge da immissario ed
emissario. Altre fonti di approvvigionamento
idrico sono i numerosi torrenti che
scendono dalle ripide montagne che lo
circondano. Nel 1932, con la realizzazione
dello sbarramento dell'alveo dell'emissario,
fu trasformato in bacino idroelettrico
e di irrigazione delle pianure bresciana
e mantovana.
Il lago e' circondato quasi completamente
dalla strada, tranne un tratto a nord-est
caratterizzato da ripidi pendii. Uno
sbarco agevole e' da Anfo, paese sulla
foce del torrente, da una spiaggetta
vicino ai campeggi dotata di scivolo
in cemento per le imbarcazioni.
Muovendosi verso nord si scorge sulla
sinistra la Rocca d'Anfo, una serie
di costruzioni sul pendio della montagna
costituite da camminamenti, contrafforti
e casematte che si mimetizzano con la
roccia grigia. Le rive sono sassose
con le alberature che giungono fino
alla riva.
La strada corre molto vicino alla riva
con conseguente presenza di case e ville
con giardini fino al lago. Ad un certo
punto la strada si alza sul lago e lascia
una riva disabitata, scoscesa e con
bagnasciuga costituito da ghiaietto.
La foce del Chiese si presenta con
un lungolago in cemento, un campeggio
ed un molo che racchiude un'ansa utilizzata
come ricovero barche. Dall'altra parte
della foce del Chiese si scorge, su
un picco di roccia un piccolo castello
di forme seplici in roccia grigia, il
castello di S.Giovanni. Questa parte
del delta e' costituita da canneti con
spiagge di sabbia e ghiaia ed e' inserita
nella zona protetta del biotopo canneto
di Idro.
Sotto al castello c'e' un campeggio
con un porticciolo. Da questo punto
inizia la parte piu' selvaggia del lago,
non raggiungibile in macchina e difficilmente
a piedi. Un roccione a strapiombo sul
lago e' superabile a piedi con una passerella
aerea in legno che segna l'inizio di
un sentiero pedonale che percorre un
tratto della costa rocciosa.
Il tratto di costa fino alla prossima
punta e' costituito da ripide pareti
boscose fino in riva alternate da canaloni
ghiaiosi. La lontananza della strada,
che si sente appena in sottofondo, favorisce
lo stabilirsi di colonie di volatili
distribuiti fra gli alberi e gli anfratti
rocciosi.
Raggiunta Vesta, un paese nuovo, si
ha un migliore colpo d'occhio sulla
rocca d'Anfo e la articolazione degli
elementi che la costituiscono. La costa
scorre senza interesse fino a che la
strada entra in galleria per superare
una serie di interessanti guglie rocciose
a strapiombo sul lago.
Un altro delta di torrente si supera
a Vantone dove ci sono una serie di
campeggi ed una spiaggia di sabbia e
ghiaia. All'altezza dell'abitato di
Crone, la cui ansa viene utilizzata
per il ricovero e l'attracco di imbarcazioni,
il lago si restringe notevolmente e
cominciando ad assumere l'aspetto del
fiume.
Giungendo al termine del lago si vede
sulla destra le paratie di regolazione
del bacino e piu' avanti, sotto un ponte,
il vecchio percorso del fiume Chiese.
La riva opposta del lago e' piu' bassa,
i prati giungono fino in acqua come
sporadicamente anche i boschi. Da questo
punto si ha una buona visione dell'arco
di montagne che racchiudono il bacino
e piu' in particolare della serie di
guglie rocciose sull'altra riva, nei
pressi di Vantone.
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