PERCHE' QUESTO SITO?
Entusiasti possessori dal 1995 di due
canoe Tramper S della Metzeler,
ci siamo decisi ad apparire su internet
con un sito che vorrebbe rappresentare
il punto di incontro e scambio di informazioni
per tutti quei canoisti che hanno optato,
per svariati motivi, per l'utilizzo di
una canoa pneumatica.
PERCHE' UNA CANOA PNEUMATICA?
Quali i vantaggi
e gli svantaggi di questo tipo di imbarcazione
rispetto ai piu' blasonati modelli in
materiali rigidi?
In
primo luogo ci si orienta verso una canoa
valutando la trasportabilita' in base
ai propri mezzi di trasporto. Un grande
vantaggio delle pneumatiche e' indubbiamente
quello di poter essere piegate, riposte
in uno zaino e trasportate comodamente
nel baule dell'auto o, con qualche
difficolta' facilmente superabile, in
moto o in bicicletta. Sempre
comunque in spalla.
Questo
aspetto permette, su tratti di costa attrezzati,
di poter raddoppiare il tragitto effettuabile
via mare durante una giornata, utilizzando
l' autobus od il treno per il tragitto
di ritorno via terra.
Abbiamo personalmente provato la
praticita' di trasporto nei weekend
- al
mare in Liguria muovendoci con il treno
- ai
laghi utilizzando gli autobus
- nelle
vacanze sulle isole greche percorrendo
interminabili strade sterrate con la
canoa sulle spalle (quando fummo
sorpresi dal "meltemi", il vento del
nord, e costretti a sbarcare sgonfiando
e ripiegando il mezzo)
- con
la canoa sulla bicicletta per
muoversi piu' velocemente sulle piccole
isole,
- con
la canoa sulle moto quando Massimo
ci raggiunse una estate in Grecia con
due nuovi tubi di scappamento marca
Metzeler sul suo cavallo d'acciaio.
- Sempre
e comunque nel baule dell' auto
senza dover montare portapacchi o simili.
Certamente
anche tra i modelli pneumatici non tutti
si prestano ad un facile trasporto. Solamente
alcuni modelli permettono, grazie al loro
peso limitato (sui 12 kg.), il trasporto
in zaino anche per medio-lunghi tragitti
a piedi. Oltre un certo peso (15-20 kg.)
ci si deve sempre servire dell'automobile
limitando notevolmente la liberta' di movimento
e perdendo la grande possibilita' dell'abbinamento
uomo/zaino/canoa.
Un
altro vantaggio e' costituito dal
fatto di non essere costretti dentro un
pozzetto piu' o meno ampio, ma di essere
completamente liberi all'interno della
propria imbarcazione (per alcuni questo
potrebbe costituire elemento indispensabile
di scelta). In genere i modelli pneumatici
permettono, al contrario delle canoe rigide,
di essere utilizzati, con facili spostamenti
di schienali, da una o due persone, dando
quindi piu' ampia liberta' di utilizzo
del mezzo.
Dal punto precedente deriva anche la facilita'
di accesso all'imbarcazione, agevolando
notevolmente l'imbarco e lo sbarco in
situazioni limite. Piu' volte ci e' capitato
di assistere a prove di agilita' (degne
dei migliori contorsionisti) di alcuni
canoisti per poter uscire dal loro pozzetto
tenendo contemporaneamente la canoa adiacente
ad un molo mentre il mare un poco mosso
sbatacchiava canoa e canoista.
Per ultimo si evidenzia l'ottima stabilita'
della canoa pneumatica, dovuta alle dimensioni
in larghezza (in genere 80 centimetri)
ed ai due tubolari laterali che aiutano
l'appoggio dell'imbarcazione in caso di
rollio.
NON
SONO TUTTE ROSE...
Di contro, alcune
delle caratteristiche appena esposte presentano
anche lati negativi. Prima di tutto, ed
e' il leitmotiv delle critiche
che giungono da canoisti piu' navigati,
le scarse prestazioni della canoa
pneumatica. Si puo' certo dire che le
caratteristiche costruttive, cui deriva
la scarsa idrodinamicita' del mezzo, ne
fanno una canoa lenta che assorbe molta
energia nelle pagaiate e che tende a rallentare
e fermarsi subito esaurita l'azione della
pagaiata. In fondo forse non e' certamente
la caratteristica prima che un "canoista
di gomma" ricerca nella scelta del proprio
mezzo, ma, dicendo la verita', ci fanno
sempre invidia i canoisti che incrociamo
e che sembrano (e lo sono di certo!) così
tranquilli nella loro pagaiata sciolta
e portata quasi senza fatica.
Un altro punto e' il fatto di non avere
un pozzetto chiuso dove stivare il bagaglio
in modo ermetico, soprattutto in caso
di ribaltamento. Il vantaggio di avere
l'imbarcazione completamente aperta porta
a dover prendere maggiormente in considerazione
l'abbigliamento, ma soprattutto, la dotazione
di sacche e borse a tenuta d'acqua, veramente
indispensabili. L'abbigliamento comporta,
sia in periodo estivo che invernale, essere
preparati a ricevere, in un caso, dosi
di radiazioni solari che vanno oltre l'umana
soglia della sopportazione su tutto il
corpo (caviglie comprese), nell'altro,
essere così coperti e riparati da non
dover temere docce di pioggia gelata o
schizzi di onde su tutto il corpo.
CONCLUDENDO
Questa e' una sintesi
dei punti da prendere in considerazione
nella scelta fra un kayak rigido, piu'
performante ma piu' impegnativo tecnicamente,
ed una canoa pneumatica certo piu' semplice,
forse considerata alla stregua di un canottino,
ma in fondo l'unica che possa essere effettivamente
portata ovunque, con qualunque mezzo di
locomozione o semplicemente a piedi. zaino
in spalla..... come un vero Tramper.
AGGIORNAMENTO ALLA CONCLUSIONE (ANNO 2004)
Passati alcui anni dall'inizio dei nostri peregrinamenti
gonfiabili, dobbiamo dire che cominciamo a preferire
notevolmente l'automobile come mezzo di trasporto,
per la libertà che offre ed anche a causa di alcune
vertebre lombari che avrebbero deciso di dissociarsi
dalla spina dorsale nel caso avessimo ancora avuto
l'intenzione di trasportare la canoa in spalla.
Oltretutto, l'avrete già notato dagli ultimi itinerari,
abbiamo ampliato il parco canoe rovolgendoci ad un
prodotto ancora facilmente "trasportabile" e divisibile
in sacche e zaini: la canoa smontabile, internazionalmente
conosciuta come "foldable".
Tale mezzo mantiene alcune caratteristiche delle gonfiabili,
quali stabilità, smontabilità, in alcuni casi buona apertura
del pozzetto per poter salire e scendere comodamente in
mare aperto, mentre possiede innegabilmente due connotati
più interessanti: la maggior velocità e direzionabilità.
Caratteristiche tutte che ne fanno un ottimo mezzo per
escursioni di più giorni campeggiando dove capita.
Insomma, il Tramper è invecchiato ma non lascia ancora
la vecchia gonfiabile, sempre eccellente nelle brevi gite giornaliere.
AGGIORNAMENTO ALLA CONCLUSIONE (ANNO 2012)
Non siamo affondati in qualche semideserta isola greca, né siamo stati spolpati lentamente da qualche tartaruga caretta caretta dopo un errato ammaraggio su scogliere taglienti, siamo solo rimasti vittime di problematiche software ingigantite dalla pigrizia tecnologica che contraddistingue da almeno 14 anni Francesco, l'attento e tedioso descrittore di coste.
Comunque finalmente siamo tornati, e pian piano vedremo di aggiungere nuove e datate avventure sempre portate a conclusione con le vecchie Tramper, che cominciano a denotare i segni dell'età con scollamenti vari mantenendo però una pressione dei tubolari degna delle poppe di qualche pin-up, e con le due Klepper, l'Aerius 2000 singola con cui scompaio qualche fine settimana e con la doppia Aerius II con cui, insieme a Massimo, tentiamo incomplete circumnavigazioni ed improbabili uscite di allenamento.
AGGIORNAMENTO ALLA CONCLUSIONE (ANNO 2014)
E' l'anno del cambiamento. Inserisco ora un nuovo capitolo dedicato alla pubblicazione di libri di viaggio che raccontano le ultime esperienze. Inizierò con alcuni viaggi sulle isole Ionie greche, isole conosciute alla fine degli anni settanta ed ora riscoperte più da vicino grazie al kayak, per poi proseguire verso altri lidi scelti al momento debito. Inserisco in questo nuovo capitolo promo dei libri, rintracciabili nelle maggiori librerie online, ritenendo con ciò di incuriosire il lettore veramente interessato agli scritti di viaggio...meglio se in canoa ed in kayak.
Il libro cartaceo conserva forse qualcosa di ancestrale, sicuramente di anacronistico rispetto al tempo dei computer, ma rappresenta ancora qualcosa di reale: l'oggetto è lì, dentro le pagine che sfoglio con leggerezza le parole sono bloccate in un tempo infinito ed esprimono concetti, o semplici descrizioni, che l'autore ha voluto fermare per sempre. Ogni libro è riconoscibile per la dimensione, la forma, il colore delle pagine, della copertina, anche per l'odore che può assumere con il tempo. Già, l'odore. Conservo con enorme piacere una cartina della Grecia comperata nel 1992, è ormai consunta, i bordi delle pagine sembrano le sfrangiature della carta pergamena tanto è stata sfogliata, consultata e riempita di appunti. Bene, Questa carina conserva un profumo che mi ricorda la Grecia, un profumo di Kurabiedes. Questi sono dei biscotti friabili ricoperti di zucchero a velo, inconfondibili dopo che avete frequentato un paio di volte il loro paese. Proprio un piccolo numero di questi biscotti ha lasciato un'impronta inconfondibile per l'aroma sulla copertina della cartina, un alone unto che prende la parte inferiore delle prime pagine e che conserva sapore di Grecia. Questo possono trasmettere i libri, usandoli ma anche lasciandoli in libreria e ricordandosi di loro ogni tanto, quando si ha voglia di fare un viaggio stando comodamente sdraiati a letto, appoggiati al parapetto di un traghetto, od anche in spiaggia cullati dal rumore del mare e del vento.
Questo spero di trasmettere al futuro lettore curioso (sì, perchè la curiosità sta alla base di tutto, altrimenti non si possederebbe neanche un libro), un viaggio descrittivo in posti indimenticabili. Una sorta di fotrografia di luoghi costantemente in trasformazione e che domani non saranno mai più uguali ad oggi, un viaggio nelle sensazioni che il "lento viaggiare" a bordo di un kayak può far provare.
Per cui, a tutti i lettori curiosi...buona lettura.
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