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Francesco, Massimo e Nicoletta vi invitano ad entrare nel
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PERCHE' QUESTO SITO?

Entusiasti possessori dal 1995 di due canoe Tramper S della Metzeler, ci siamo decisi ad apparire su internet con un sito che vorrebbe rappresentare il punto di incontro e scambio di informazioni per tutti quei canoisti che hanno optato, per svariati motivi, per l'utilizzo di una canoa pneumatica.

PERCHE' UNA CANOA PNEUMATICA?

Quali i vantaggi e gli svantaggi di questo tipo di imbarcazione rispetto ai piu' blasonati modelli in materiali rigidi?

In primo luogo ci si orienta verso una canoa valutando la trasportabilita' in base ai propri mezzi di trasporto. Un grande vantaggio delle pneumatiche e' indubbiamente quello di poter essere piegate, riposte in uno zaino e trasportate comodamente nel baule dell'auto o, con qualche difficolta' facilmente superabile, in moto o in bicicletta. Sempre comunque in spalla.

Questo aspetto permette, su tratti di costa attrezzati, di poter raddoppiare il tragitto effettuabile via mare durante una giornata, utilizzando l' autobus od il treno per il tragitto di ritorno via terra.

Abbiamo personalmente provato la praticita' di trasporto nei weekend

  • al mare in Liguria muovendoci con il treno
  • ai laghi utilizzando gli autobus
  • nelle vacanze sulle isole greche percorrendo interminabili strade sterrate con la canoa sulle spalle (quando fummo sorpresi dal "meltemi", il vento del nord, e costretti a sbarcare sgonfiando e ripiegando il mezzo)
  • con la canoa sulla bicicletta per muoversi piu' velocemente sulle piccole isole,
  • con la canoa sulle moto quando Massimo ci raggiunse una estate in Grecia con due nuovi tubi di scappamento marca Metzeler sul suo cavallo d'acciaio.
  • Sempre e comunque nel baule dell' auto senza dover montare portapacchi o simili.

Certamente anche tra i modelli pneumatici non tutti si prestano ad un facile trasporto. Solamente alcuni modelli permettono, grazie al loro peso limitato (sui 12 kg.), il trasporto in zaino anche per medio-lunghi tragitti a piedi. Oltre un certo peso (15-20 kg.) ci si deve sempre servire dell'automobile limitando notevolmente la liberta' di movimento e perdendo la grande possibilita' dell'abbinamento uomo/zaino/canoa.

Un altro vantaggio e' costituito dal fatto di non essere costretti dentro un pozzetto piu' o meno ampio, ma di essere completamente liberi all'interno della propria imbarcazione (per alcuni questo potrebbe costituire elemento indispensabile di scelta). In genere i modelli pneumatici permettono, al contrario delle canoe rigide, di essere utilizzati, con facili spostamenti di schienali, da una o due persone, dando quindi piu' ampia liberta' di utilizzo del mezzo.
Dal punto precedente deriva anche la facilita' di accesso all'imbarcazione, agevolando notevolmente l'imbarco e lo sbarco in situazioni limite. Piu' volte ci e' capitato di assistere a prove di agilita' (degne dei migliori contorsionisti) di alcuni canoisti per poter uscire dal loro pozzetto tenendo contemporaneamente la canoa adiacente ad un molo mentre il mare un poco mosso sbatacchiava canoa e canoista.

Per ultimo si evidenzia l'ottima stabilita' della canoa pneumatica, dovuta alle dimensioni in larghezza (in genere 80 centimetri) ed ai due tubolari laterali che aiutano l'appoggio dell'imbarcazione in caso di rollio.

NON SONO TUTTE ROSE...

Di contro, alcune delle caratteristiche appena esposte presentano anche lati negativi. Prima di tutto, ed e' il leitmotiv delle critiche che giungono da canoisti piu' navigati, le scarse prestazioni della canoa pneumatica. Si puo' certo dire che le caratteristiche costruttive, cui deriva la scarsa idrodinamicita' del mezzo, ne fanno una canoa lenta che assorbe molta energia nelle pagaiate e che tende a rallentare e fermarsi subito esaurita l'azione della pagaiata. In fondo forse non e' certamente la caratteristica prima che un "canoista di gomma" ricerca nella scelta del proprio mezzo, ma, dicendo la verita', ci fanno sempre invidia i canoisti che incrociamo e che sembrano (e lo sono di certo!) così tranquilli nella loro pagaiata sciolta e portata quasi senza fatica.

Un altro punto e' il fatto di non avere un pozzetto chiuso dove stivare il bagaglio in modo ermetico, soprattutto in caso di ribaltamento. Il vantaggio di avere l'imbarcazione completamente aperta porta a dover prendere maggiormente in considerazione l'abbigliamento, ma soprattutto, la dotazione di sacche e borse a tenuta d'acqua, veramente indispensabili. L'abbigliamento comporta, sia in periodo estivo che invernale, essere preparati a ricevere, in un caso, dosi di radiazioni solari che vanno oltre l'umana soglia della sopportazione su tutto il corpo (caviglie comprese), nell'altro, essere così coperti e riparati da non dover temere docce di pioggia gelata o schizzi di onde su tutto il corpo.

CONCLUDENDO

Questa e' una sintesi dei punti da prendere in considerazione nella scelta fra un kayak rigido, piu' performante ma piu' impegnativo tecnicamente, ed una canoa pneumatica certo piu' semplice, forse considerata alla stregua di un canottino, ma in fondo l'unica che possa essere effettivamente portata ovunque, con qualunque mezzo di locomozione o semplicemente a piedi. zaino in spalla..... come un vero Tramper.

AGGIORNAMENTO ALLA CONCLUSIONE (ANNO 2004)

Passati alcui anni dall'inizio dei nostri peregrinamenti gonfiabili, dobbiamo dire che cominciamo a preferire notevolmente l'automobile come mezzo di trasporto, per la libertà che offre ed anche a causa di alcune vertebre lombari che avrebbero deciso di dissociarsi dalla spina dorsale nel caso avessimo ancora avuto l'intenzione di trasportare la canoa in spalla.

Oltretutto, l'avrete già notato dagli ultimi itinerari, abbiamo ampliato il parco canoe rovolgendoci ad un prodotto ancora facilmente "trasportabile" e divisibile in sacche e zaini: la canoa smontabile, internazionalmente conosciuta come "foldable".
Tale mezzo mantiene alcune caratteristiche delle gonfiabili, quali stabilità, smontabilità, in alcuni casi buona apertura del pozzetto per poter salire e scendere comodamente in mare aperto, mentre possiede innegabilmente due connotati più interessanti: la maggior velocità e direzionabilità. Caratteristiche tutte che ne fanno un ottimo mezzo per escursioni di più giorni campeggiando dove capita.
Insomma, il Tramper è invecchiato ma non lascia ancora la vecchia gonfiabile, sempre eccellente nelle brevi gite giornaliere.

AGGIORNAMENTO ALLA CONCLUSIONE (ANNO 2012)

Non siamo affondati in qualche semideserta isola greca, né siamo stati spolpati lentamente da qualche tartaruga caretta caretta dopo un errato ammaraggio su scogliere taglienti, siamo solo rimasti vittime di problematiche software ingigantite dalla pigrizia tecnologica che contraddistingue da almeno 14 anni Francesco, l'attento e tedioso descrittore di coste.

Comunque finalmente siamo tornati, e pian piano vedremo di aggiungere nuove e datate avventure sempre portate a conclusione con le vecchie Tramper, che cominciano a denotare i segni dell'età con scollamenti vari mantenendo però una pressione dei tubolari degna delle poppe di qualche pin-up, e con le due Klepper, l'Aerius 2000 singola con cui scompaio qualche fine settimana e con la doppia Aerius II con cui, insieme a Massimo, tentiamo incomplete circumnavigazioni ed improbabili uscite di allenamento.

AGGIORNAMENTO ALLA CONCLUSIONE (ANNO 2014)

E' l'anno del cambiamento. Inserisco ora un nuovo capitolo dedicato alla pubblicazione di libri di viaggio che raccontano le ultime esperienze. Inizierò con alcuni viaggi sulle isole Ionie greche, isole conosciute alla fine degli anni settanta ed ora riscoperte più da vicino grazie al kayak, per poi proseguire verso altri lidi scelti al momento debito. Inserisco in questo nuovo capitolo promo dei libri, rintracciabili nelle maggiori librerie online, ritenendo con ciò di incuriosire il lettore veramente interessato agli scritti di viaggio...meglio se in canoa ed in kayak.
Il libro cartaceo conserva forse qualcosa di ancestrale, sicuramente di anacronistico rispetto al tempo dei computer, ma rappresenta ancora qualcosa di reale: l'oggetto è lì, dentro le pagine che sfoglio con leggerezza le parole sono bloccate in un tempo infinito ed esprimono concetti, o semplici descrizioni, che l'autore ha voluto fermare per sempre. Ogni libro è riconoscibile per la dimensione, la forma, il colore delle pagine, della copertina, anche per l'odore che può assumere con il tempo. Già, l'odore. Conservo con enorme piacere una cartina della Grecia comperata nel 1992, è ormai consunta, i bordi delle pagine sembrano le sfrangiature della carta pergamena tanto è stata sfogliata, consultata e riempita di appunti. Bene, Questa carina conserva un profumo che mi ricorda la Grecia, un profumo di Kurabiedes. Questi sono dei biscotti friabili ricoperti di zucchero a velo, inconfondibili dopo che avete frequentato un paio di volte il loro paese. Proprio un piccolo numero di questi biscotti ha lasciato un'impronta inconfondibile per l'aroma sulla copertina della cartina, un alone unto che prende la parte inferiore delle prime pagine e che conserva sapore di Grecia. Questo possono trasmettere i libri, usandoli ma anche lasciandoli in libreria e ricordandosi di loro ogni tanto, quando si ha voglia di fare un viaggio stando comodamente sdraiati a letto, appoggiati al parapetto di un traghetto, od anche in spiaggia cullati dal rumore del mare e del vento.
Questo spero di trasmettere al futuro lettore curioso (sì, perchè la curiosità sta alla base di tutto, altrimenti non si possederebbe neanche un libro), un viaggio descrittivo in posti indimenticabili. Una sorta di fotrografia di luoghi costantemente in trasformazione e che domani non saranno mai più uguali ad oggi, un viaggio nelle sensazioni che il "lento viaggiare" a bordo di un kayak può far provare.
Per cui, a tutti i lettori curiosi...buona lettura.

 

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