home

home

itinerari

fotogalleria

links

libri


email

E' vietata la riproduzione anche parziale senza un permesso scritto da parte di Inflayak.

Tutti i diritti riservati
Inflayak
1998-2014
2

 

 

3 - da Montech a Moissac
Esempi di stile neoclassico fronte porto ad Evdilos

27 Luglio - 21 km. - 15 chiuse!

Dormire con sacco a pelo senza le tenda è un po' azzardato, di notte la temperatura scende molto e il sacco a pelo leggero, che ho portato per risparmiare spazio nel kayak, mi scalda a malapena.
Tento di alzarmi verso le 6,30, prima che cominci il viavai di gente, ma fa troppo freddo. Ho dormito vestito ma con i pantaloni corti, così ho la pelle d'oca sulle gambe e fatico ad uscire dal sacco a pelo.

Risveglio al porto canale di Montech
Risveglio al porto canale di Montech

Finalmente mi alzo e noto con piacere che i servizi del porto, compresa una bella doccia al costo di un Euro, apriranno verso le 9,00, così decido di fare un giro in paese per fare colazione.
Nell'unico bar aperto non riesco a prendere neanche un cappuccino perché non mi cambiano, giustamente, una banconota da 50 Euro, così mi reco dal panettiere e compero una decina di croissant (mi serviranno anche come scorta per la giornata).
Tornando al porto scopro un cartello con le indicazioni del campeggio municipale ma non riesco a capire dove si trovi, probabilmente un po' fuori dal paese.

Dopo una bella doccia e colazione con brioches e succo di frutta mi preparo ad affrontare un paio di chilometri a piedi per trasbordare le cinque chiuse di Montech che superano un dislivello totale di circa 13 metri.

Risveglio sulla spiaggia
Trasbordo delle cinque chiuse di Montech

A fianco del canale si trova il Pente d'eau di Montech che sarebbe un sistema di due locomotive appaiate che trasportavano le imbarcazioni su un percorso a binari per superare più velocemente le cinque chiuse.

Risveglio sulla spiaggia
Il vecchio trasporto su rotaie di Montech

Dopo una decina di chilometri di canale praticamente rettilineo, se si esclude un'unica curva, arrivo a Castelsarrasin per l'ora di pranzo.
Il paese ha finalmente un bel porto canale con parecchie imbarcazioni ormeggiate ed un piccolo cantiere nautico dove stanno completando una house-boat in legno.

Risveglio sulla spiaggia
Il porto canale di Castelsarrasin

Gli ormeggi si trovano lungo una banchina in legno con un bel prato all'inglese ed ombrosi alberelli. Mi reco subito in paese per un giro turistico e per prendere due panini ed una birra gelata che consumo all'ombra degli alberi sul porto.

Risveglio sulla spiaggia
Il porto canale di Castelsarrasin

Il paese non offre molto da vedere, una chiesa non degna di nota, pochi resti delle mura che lo cingevano nel medioevo. E' però molto vivo e frequentato, per cui non fatico a trovare negozi aperti ed il porto oltretutto è veramente ben tenuto, molto curati i giardini fioriti come fossimo in Riviera.
In Francia, anche i centri abitati più piccoli hanno qualche edificio contemporaneo voluto dalla forte politica nazionale di rinnovo e sviluppo dell'architettura.
Qui, addentrandosi nel paese di casette piccole, di disegno uniforme, si apre ad un certo punto una piazza moderna, lastricata, aperta, con spartitraffico in acciaio, il tutto in un contesto tipico del paesino più sperduto delle campagne francesi.

Una curiosità è il forte traffico di TIR che attraversano il centro per strade strette in cui passano a malapena due auto.
Manca sempre però qualche attività direttamente sul porto, un bar, una trattoria, come se il canale non portasse molto vantaggio economico al paese. Eppure le imbarcazioni ormeggiate sono parecchie.

Il tempo è bello, molto caldo, e senza il vento teso di ieri che, a detta di un kayaker francese, momentaneamente appiedato, era il Maestrale.
Riprendo una navigazione tranquilla con poco vento ed alcune peniches e barche a vela di compagnia fra una chiusa e l'altra.

In prossimità di Moissac si passa sull'enorme ponte canale sul fiume Tarn. Queste opere sono degne dei begli acquedotti romani che attraversano le vallate e le città trasportando acqua corrente, solo che in questo caso i ponti sono larghi almeno 15/20 metri e possono essere percorsi da imbarcazioni.
Le ultime tre chiuse prima del paese le ho trasbordate in quanto troppo ravvicinate fra di loro, per cui arrivo nel porto canale di Moissac a piedi con kayak sul carrello.

Risveglio sulla spiaggia
Il ponte canale sul fiume Tarn a Moissac

Ho subito la spiacevole sorpresa di notare che il canale è costretto fra alte sponde in pietra che mi renderanno difficoltoso l'imbarco. Ma ci penserò domani mattina.
Il porto canale è anche qui ben organizzato, con un piccolo edificio con uffici ed annessi servizi igienici. Il molo è in pietra da una parte ed in legno con una ripa erbosa dall'altra.
Lascio il kayak nel deposito degli uffici portuali, gentilmente messo a disposizione dalla madame addetta al bureau e mi dirigo con i bagagli necessari al campeggio distante circa un chilometro, dall'altra parte del fiume che scorre ora parallelo al canale.

Il bel campeggio mi accoglie con una invitante piazzola ed un morbido prato verdissimo, finalmente passerò una notte tranquilla senza la tensione di riconoscere ogni rumore notturno al di fuori della tenda. Pianto la tenda, doccia e mi reco in città per un giro turistico e per cenare.

Dopo aver girato per alcune vie deserte e con deprimenti edifici chiusi e senza una vetrina su strada, mi ritrovo in una bella piazza laterale ad una grande chiesa romanica con basamento e contrafforti in pietra grigia e ocra e con le murature superiori in mattoni.
Alcuni ristoranti movimentano finalmente la piazza pedonale, senza pretese ma tranquilla, e con la mastodontica presenza della chiesa a fare da sfondo.
Finalmente riesco a fermarmi ad un'ora decente per potermi godere un po' di riposo seduto ad un ristorante. Ci voleva oggi una pausa più lunga per poter far riposare l'avambraccio sinistro, dopo la tirata di ieri, e non rischiare una tendinite proprio all'inizio del viaggio.

Osservando la piazza salta agli occhi la caratteristica degli edifici della zona, con le alte finestre bordate di mattoni se l'edificio è intonacato o con cornice di mattoni in rilievo se la facciata è tutta in mattoni a vista, ed i grossi antoni in legno. Le ante, quando chiuse, lasciano intravedere la costruzione ad assi di legno verticali con cardini e centine in ferro a vista, mentre, una volta aperte, mettono in mostra la struttura ad assi incrociate od a "zeta", magari bicolore.
Comunque è anche piacevole, nel brusio generale dei tavoli al ristorante, sentire la chiusura di queste ante, lo scricchiolio dei cardini, come il chiudersi di un sipario aperto sulla vita che si svolge nella piazza sottostante.



 

 

 

CANAL LATERAL A LA GARONNE
__________

Il canale
Toulouse
Montech
Moissac
Chiusa Saint Christophe
Chiusa Auvignon
Le Mas d'Agenais
Castets en Dorthe
Portet
Pausa
La Gironde
Conclusione


| home | itinerari| links |