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Inflayak
1998-2014
2

 

 

2 - da Toulouse a Montech
Esempi di stile neoclassico fronte porto ad Evdilos

26 Luglio - 38 km. - 8 chiuse.

Al mattino mi reco subito agli uffici della VNF per ottenere la vignette del Canale e mi scontro subito con la burocrazia: l'ufficio apre alle 8,30 ma devo attendere le 9,30/10,00 perché non c'è il personaggio che registra le vignette.
Faccio un giro fino al Pont Neuf dove mi meraviglio della quantità di acqua nella Garonne in confronto a quella osservata ieri appena fuori città.
Ritorno dopo un'ora per sentirmi dire che non è necessaria la vignette nel mio caso perché ho un'imbarcazione che non supera i 5 metri!
Sconfortato per la mattinata persa ma felice per la notizia che posso in tutta tranquillità navigare per il Canale, torno in campeggio per iniziare il viaggio.

Mi accordo con il campeggiatore per lasciare l'auto e carico tutta l'attrezzatura sul carrello porta canoa per affrontare i 400 metri che mi separano dal canale.
In poco tempo monto il kayak faticando non poco a farci stare tutti i bagagli e finalmente mi getto in acqua.
Dopo aver aspettato un anno questo momento non riesco ancora a rendermi conto che sto partendo per una serie imprecisata di giorni da solo in kayak con la tenda.

Alla prima chiusa provo un attrezzo che mi sono portato per agevolare sbarco e imbarco sulle rive del canale: una vecchia stuoia di paglia, estremamente utile per fare scivolare meglio il kayak (tanto utile che ne ho sentito molto la mancanza quando, qualche giorno dopo, mi è scivolata in acqua affondando inesorabilmente).

Durante il trasbordo incontro due punkabestia, con quattro bei cagnoni, che si dirigono verso Toulouse trainando un carrello tipo portabagagli delle vecchie stazioni pieno zeppo di borse. Mi si avvicinano e penso subito che vogliano soldi, fumo o solo da accendere, invece mi chiedono da dove vengo. "Dall'Italia" rispondo, e loro "dall'Italia in kayak?!", ed io "nooo!"…e via con una spiegazione trilingue: italiano, francese ed inglese.
Appena dopo la chiusa mi fermo a mangiare qualcosa su un pontile in legno e mi rendo conto di essere finalmente partito.

Pausa pranzo appena partito da Toulouse
Pausa pranzo appena partito da Toulouse

Il Canal Lateral a la Garonne ha parecchie chiuse automatizzate così funzionanti: poco prima di giungere alla chiusa si trova un cavo su due piloni da riva a riva ed a cui è attaccato un comando elettrico. Una corda parte da questo comando, costituito da una scatoletta di plastica, e giunge in mezzo al canale a circa 2 metri dall'acqua.
Quando dalla barca si tira la corda parte la sequenza di comando ai meccanismi della chiusa per aprire e chiudere, dopo un tempo prefissato, le paratie.
Una cosa che mi è venuta subito da pensare è il permesso negato dagli uffici della VNF per passare con la canoa le chiuse. Certo che con questo comando posto a 2 metri dall'acqua, l'unica possibilità di accedere alle chiuse sarebbe quella di salire in piedi sulla canoa e tirare la corda cercando di evitare un sicuro bagno nel canale…oppure campeggiare nell'attesa di qualche imbarcazione con cui entrare in chiusa.

Il canale non è un gran chè, era sicuramente più bello il Canal du Midi con un numero maggiore di anse che caratterizzavano il percorso e con un traffico più sostenuto, gradito anch'esso per i saluti e gli incoraggiamenti degli equipaggi.
Qui invece il canale è molto più rettilineo ed oggi tira anche un vento teso da nord.

Il canale fra due ali di alberi
Il canale fra due ali di alberi

Nel tardo pomeriggio giungo a Grisolles, il primo paese un po' grande dove c'è un campeggio.
Anche se non c'è uno straccio di porto o di attracco, mi fermo e vado verso il centro dove c'è un solo bar aperto, niente posti dove cenare.
Scopro dalla cartina della città, nella piazza principale, che è improponibile raggiungere il campeggio con il kayak sul carrello, quindi decido di ripartire verso l'unica meta possibile: Montech a circa 15 chilometri! E sono già le 17,30.
Mi metto in marcia e ben presto si fa così buio da dover attrezzare il kayak con la torcia subacquea posizionata a prua per vedere almeno eventuali ostacoli.

Con grande sforzo e con il timore di forzare troppo il primo giorno rischiando una tendinite, giungo a Montech trovando tutto chiuso. Il porto canale non ha neanche un bar od un ristorante, niente.
Ormeggio proprio di fianco al campo di bocce (unico posto frequentato almeno fino a mezzanotte) e mi avvio verso il centro dato che noto molte luminarie lungo i piloni della luce sulla strada principale, come per una festa del paese.
Bene, c'è un solo ristorante aperto che aspetta che se ne vada l'ultimo cliente, niente altro. Allora faccio un giro per il centro, di piccole dimensioni ma con qualche bella casa a graticcio ed il bel campanile della chiesa ben illuminato.

Non trovo in giro nessuno, giusto qualche auto che sfreccia con la radio a tutto volume su musiche nord-africane.
Torno al porto, attendo che i maniaci della petanque abbandonino il campo e, all'alba delle 24,00 conquisto una panchina che cerco di rendere comoda stendendo il materassino gonfiabile.



 

 

 

CANAL LATERAL A LA GARONNE
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Il canale
Toulouse
Montech
Moissac
Chiusa Saint Christophe
Chiusa Auvignon
Le Mas d'Agenais
Castets en Dorthe
Portet
Pausa
La Gironde
Conclusione


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