Il giro inizia dal paese di Evdilos
andando verso est.
Evdilos e' disposto ad anfiteatro sulla
baia del porto, con il lungomare di accesso
al molo che viene in parte occupato alla
sera dai tavolini dei ristoranti.
Le poche belle costruzioni in stile
neoclassico (
>>foto)
sono purtroppo state affiancate da brutti
esempi di architettura piu' recente, dozzinale
e senza uno stile.
Una piazzetta(
>>foto)
si trova al centro del paese e costituisce
il salotto serale, punto di ritrovo intorno
all'onnipresente periptero, l'edicola
che vende di tutto.
Una strada lastricata collega il porto
con la parte alta del paese e costituisce
una bella promenade da cui si aprono scorci
(
>>foto)
interessanti sul mare.
Il porto ha una piccola spiaggetta di
sabbia utilizzata soprattutto dagli abitanti
del paese, mentre il porto vero e proprio
e' costituito da un lungo molo per l'attracco
delle imbarcazioni di grandi dimensioni
e che funge da frangiflutti per riparare
dalle onde, formate dal vento che giunge
da nord.
Esempi di stile neoclassico
fronte porto ad Evdilos
Le imbarcazioni turistiche ed i piccoli
pescherecci (>>foto)
locali si trovano al riparo fra il molo
e la piccola spiaggetta.
Il parcheggio per le automobili e' stato
ricavato verso la parte est del porto,
su una grossa area conquistata al mare
con frangiflutti di cemento e rocce,
e vi si accede passando proprio dal
lungomare.
Appena dopo il parcheggio si trova l'altra
spiaggia del paese, di sabbia grossa
con fondo di ciottoli e con acqua molto
trasparente con calma di mare.
Passata una punta si trova un'altra
spiaggia di sabbia con un lastrone di
roccia sul bagnasciuga.
La valletta alle spalle della spiaggia
ha un canneto, alcune coltivazioni ed
una grossa chiesa con tetto in coppi.
Nel lato est c'e' un porticciolo con
un basso molo ed alcune imbarcazioni
tirate a secco.
Segue la baia di Kerames con spiaggia
di sabbia e ciottoli ed il canneto subito
alle spalle che indica la presenza di
abbondante acqua, utile per le coltivazioni
al riparo delle canne.
La strada segue la costa fra vallette
e promontori e si fa sentire quando
passano i rumorosi motorini dei turisti
che scorazzano avanti e indietro.
Voudokokalos e' una spiaggia piu' larga,
con le stesse caratteristiche di canneto
e alberature basse. Come le altre e'
priva di ombra e si nota sulle pendici
dei monti appena a ridosso una brutta
e rumorosa cava che provoca grosse nuvole
di polvere.
La spiaggia di Voudokokalos
La spiaggia vicina allo scoglio Loumakia
e' simile alle altre ma piu' assolata
e brulla all'interno.
La spiaggia dopo lo scoglio
Loumakia
Prima di giungere al paese di Karavostamo ci sono
altre spiaggette isolate situate sotto
una rupe di roccia mista a terra, che
sembra in precarie condizioni statiche,
e si raggiungono dal paese passando
sugli scogli.
Karavostamo, uno dei villaggi piu' grandi
dell'isola ha un molo frangiflutti che
divide in due le spiaggette in ciottoli.
Il paese di Karavostamo
L'abitato si sviluppa nella valletta
interna boscosa da dove emerge la grossa
e colorata chiesa.
Sul porto ci sono un piccolo negozio
e due taverne, una appena all'interno
in una piccola piazzetta alberata e
l'altra sul mare.
La montagna che scende gradatamente
verso il mare con la strada a mezza
costa, e' molto verdeggiante fino a
giungere sulle pendici brulle e rocciose
del massiccio del Pramnos che raggiunge
i 1.000 metri.
Si sente il continuo frinire delle cicale
interrotto da momentanee chiacchiere
dei pescatori locali, in mare per la
pesca, ed il rumore della cava verso
l'interno.
Dopo Karavostamo la strada si allontana
dalla costa che si fa rocciosa e poco
raggiungibile da terra ma con una serie
di spiagge isolate in ciottoli.
In una prima spiaggia, dove scende il
fiume Aris ci sono alcuni resti di case
in pietra, un canneto e la valletta
che si estende all'interno molto verde
fino alla montagna brulla. E' priva
di ombra e si puo' raggiungere dalla
strada.
Spiaggia creata dal torrente
Aris
Un'altra spiaggetta, in una piccola
baia, e' raggiungibile da Mileopo con
uno sterrato. La baia e' nascosta da
un grosso sperone di roccia che la fa
apparire all'ultimo momento, ha anch'essa
una profonda valletta molto verde all'interno.
Spiaggia vicina al paese
di Mileopo
Segue una spiaggetta di ghiaia con valletta
sinuosa all'interno, chiusa fra due
rocce, che si raggiunge forse da Plumari
con strada sterrata.
Probabilmente la spiaggia
di ag.Stefanos
In un'altra spiaggia in ghiaia, con
probabile accesso a piedi da Monocampi,
si notano resti di case in pietra ed
un ponte appena visibile, anch'esso
in pietra, che si confonde con le rocce
del torrente che attraversa.
Probabilmente la spiaggia
di Avlakas
Il ponte (
>>foto)
ha una targa in marmo che riporta la data
del 1933 come probabile anno di costruzione
come passaggio pedonale sulla piccola
gola rocciosa creata dal torrente di cui
ci sono ancora pozze stagnanti ed un filo
d'acqua che scende.
La valle, molto stretta e verde, prosegue
verso l'interno con forte pendenza e
presenza di numerosi massi trasportati
dalla forza dell'acqua.
Segue una piccola insenatura creata
da un torrente invernale su un letto
roccioso con valletta interna rocciosa
e verde.
Si intravede sulle pendici della costa
il paese di Livada, costituito da alcune
case sparse costruite sul pendio.
La spiaggia compare all'improvviso dopo
uno scoglio che sembra un frangiflutti
naturale, e' in ciottoli con alcune
costruzioni abbandonate.
Peccato per la viscidezza dei grossi ciottoli
che costituiscono il fondale, perche'
l'acqua (
>>foto)
invece si presenta molto trasparente e
invitante... specialmente dopo qualche
ora di pagaiata.
La spiaggia di Livada
Guardando verso la montagna si scorgono
in prospettiva una serie di pietre poste
a coronamento di alcune creste, di cui
una ad occhio nudo si puo' scambiare
per una torre, tanto si staglia in verticale.
Piu' oltre, si vede la cima Fanari, la piu' alta dell'isola con i suoi 1042 m., con
le grosse antenne di trasmissione.
Sulla parte nord della spiaggia ci sono
ricoveri per barche e qualcuna tirata
in secco, mentre di fronte ci sono parecchi
scogli piu' o meno visibili.
Poco piu' avanti c'e' una piccola grotta
accessibile dal mare ma ostruita da
alcuni massi.
Su un basso promontorio roccioso e'
stata costruita una bella casa in posizione
invidiabile ma anche esposta al forte
vento da nord. Prima di giungervi ci
sono altre due spiagge di ghiaia con
fondale di sassi scivolosi presumibilmente
senza strada di accesso.
Spiaggia isolata
Dopo Neia si trova un'altra baia con
spiaggetta di ghiaia ed una grotta verso
nord ostruita da sassi e tronchi. Anche
in questo caso ci sono alcuni ricoveri
per barche e recinzioni in filo spinato
che giungono fino in spiaggia, forse
per le greggi di capre.
C'e' un piccolo porticciolo, collegato
da una strada al paese soprastante,
con una spiaggetta in insenatura naturale
riparata dalle rocce, molto brutta,
ricoperta di alghe e numerosi ricoveri
per barche ai lati.
Spiaggia con ricoveri
per barche
Prima di girare capo Ag. Fokas c'e'
una bella spiaggia in ciottoli con la
stretta valle interna ed un torrente
stagnante.
Spiaggia caratteristica
di questo tratto di costa
Girato il capo di Ag. Fokas si ha di
fronte la bruttura della spianata dell'aereoporto
con la montagnosa Samos sullo sfondo
e due belle spiaggette bianche su fondale
di sassi misti bianchi e scuri.
Spiagge dopo capo Fokas
Prima di giungere ad Ag. Kiriaki ci sono
parecchie spiaggette in ciottoli, alcune
incastonate nelle rocce della costa molto
franosa e rocciosa, e parecchi sono gli
scogli affioranti a cui fare attenzione.
Spiaggia isolata
Spiaggia raggiungibile
da terra
La baia della chiesa ha una spiaggetta
e alcune casette, il vento si fa sentire
soffiando forte giu' dalla valle portando
il rumore di una serie di cave sullo
sfondo, poi cominciano i frangiflutti
dell'aereoporto in blocchi di cemento
che riparano la spianata delle pista
che si protende in mare. Proprio a fianco
della pista si trova un porto riparato
da grossi frangiflutti in pietra.
Girata la punta della pista la costa
si fa molto rocciosa, bianca ed alta
sul mare.
Una bella spiaggetta molto riparata
in ghiaietto con il fondale molto chiaro
si trova alla fine dello stretto piccolo
golfo di Ieron. La spiaggia e' il posto
ideale per gettare l'ancora in caso
di maltempo.
La spiaggia di Ieron
Interessante da vedere e' la costa rocciosa
erosa dal mare nel punto in cui si frangono
le onde. L'azione del mare ha consumato
la roccia creando una sorta di mensola
che tiene su il resto della montagna
soprastante.
Rocce erose a Ieron
Continua la costa rocciosa del capo
fino a girare la punta nord-est dell'isola
e scoprirne uno dei punti piu' belli.
La spiaggia sabbiosa di Drakanon, incastonata
fra punte di roccia, si scorge infatti
all'ultimo momento ed e' raggiungibile
a piedi solo dopo mezz'ora di camminata
su un sentiero stretto ma con vista magnifica
sulla costa.
La spiaggia di Drakanon
Le due isolette rocciose di Chaloi,
appena al largo, si pongono sulla visuale
dell'isola di Samos, proprio di fronte,
che sembra tanto vicina da poterla raggiungere
in pochi minuti di pagaiata (poi esaminando
meglio la cartina mi sono compiaciuto
di avere desisitito dall'impresa).
All'interno si trovano Pirgos, la torre
(
>>foto)
in pietra di Drakano, che era una delle
piu' antiche citta' dell'isola e di cui
si possono notare ancora alcuni resti,
ed una piccola chiesetta
(
>>foto)
in posizione splendida con vista
(
>>foto)
sulla spiaggia.
Girata la punta inizia la spiaggia
di Atsipades, piuttosto brutta, di ghiaia
e grossi sassi.
Pirgos vista dalla spiaggia
di Atsipades
Su uno spiazzo di poco alto sul mare
alcuni campeggiatori hanno fatto campo
in un punto comodo per raggiungere la
pescosa Fourni in gommone.
La spiaggia continua dopo un'altra punta
per giungere al paese di Fanari, poche
case sul mare nascoste fra gli ombrosi
tamerici, un piccolo molo con barche
di pescatori e alcune taverne ne fanno
un posto ideale per concludere la prima
tappa.
Il paese di Fanari
Essendo autosufficiente per la cena,
mi sistemo su un tratto di spiaggia
poco profondo e lontano dal paese sperando
nella tranquillita' di un angolo appartato.
Mi sbagliavo.
Nella notte vengo svegliato da un rumore
di motore lontano e da due potenti fari
che mi illuminano ad intermittenza irregolare.
Mi metto a sedere sul materassino e
mi preparo mentalmente a dover spostare
il campo se il misterioso mezzo meccanico
si avvicinasse troppo e con fare minaccioso.
Sono pronto a spostare tutto quando
il mezzo, un enorme pick-up, mi passa
di fianco sbandando paurosamente nella
sabbia e si allontana nella direzione
di una casetta sul mare.
Passato lo spavento ritorno a dormire
non pensando certamente che la stessa
scena si debba ripetere in senso inverso,
come poi e' successo.
Memore di quanto accaduto prima, mi
sono svegliato e sono solo stato attento
che le sbandate del pick-up non interessassero
la canoa che avevo tirato in secco sulla
spiaggia.
Credo in fondo che sarebbe stato meglio
dormire sotto i tamerici vicino alle
rumorose taverne del paese.