FOURNI
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STORIA
Sembra che nell’antichità l’isola si chiamasse Korasii Nisi (isola delle figlie), nome assegnatole quando nel 76 a.C. il regnante di Samos la diede in dono alle sue figlie, mentre la denominazione odierna deriva probabilmente dai veneziani, che osservarono come la forma del porto dell’isola avesse la forma di un forno, da cui Fourni.
Come tutte le isole greche, anche questa porta i segni della presenza di abitanti in tempi antichi: i resti di una cava di marmo nell’area di Petrokopio, probabilmente usato per la costruzione della antica città di Mileto, una vecchia acropoli, chiamata Kastro, nell’area di Ag. Ioannis, ed un sarcofago ritrovato in una tomba, collocato in periodo ellenistico, che si può vedere nella piazza del villaggio.
Nell’area di Kamari, di fronte all’isoletta di Ag. Minas doveva trovarsi inoltre una città che si trova ora sotto l’acqua, dato che alcuni pescatori dicono che si può discernere ancora qualche rovina sul fondo del mare.
La forma caratteristica, che offre molti porti naturali riparati e ampie possibilità di fuga in varie direzioni la fece scegliere come base per le scorrerie di alcuni pirati durante il periodo di dominio bizantino (300-800 d.C.).
In antichità l’isola doveva essere lussureggiante, a detta di alcuni testimoni antichi, ma intorno al 1800, non essendo ancora abitata stabilmente, fu interamente disboscata dai produttori di carbone di Ikaria e Samos.
I primi abitanti dell’isola furono rifugiati provenienti da altre isole, fra cui Patmos, Creta, Amorgos e Kalymnos, che, insieme ad alcuni marinai, decisero di stabilirsi definitivamente.
Alcuni monaci da Patmos costruirono il monastero dell’Annunciazione a Koumara, che poi lasciarono per erigerne altri omonimi nel nord di Ikaria e a Chios.
Oggi l’isola è abitata da circa 1.400 persone tradizionalmente legate all’attività della pesca (sono circa 500, fra piccole e grandi, le imbarcazioni dedicate a questa attività), anche se ormai il turismo, come in tutte le isole greche, si può considerare la prima fonte di sostentamento.
L'ISOLA
Fourni si trova nell’Egeo Orientale fra le isole di Ikaria ad ovest e Samos a nord-est.
La lunghezza costiera di 126 km comprende anche le isolette del piccolo arcipelago di cui Fourni è l’isola principale. Gli altri scogli più o meno grandi sono Thimaina, completamente brulla e rocciosa con un unico abitato, Agios Minas sede di un monastero e numerosi allevamenti ittici, Makronisi e numerosi altri.
L’isola si presenta, vista sia da Ikaria che da Samos, montuosa, spoglia, con limitati punti ricoperti da macchia mediterranea. In pochi tratti e soprattutto in presenza di paesi, spiagge con abitazioni e chiese si vedono alberature di una certa consistenza, in maggioranza tamerici.
I paesi principali sono Fourni e Kampi, mentre ci sono alcune località minori costituite solo da piccoli agglomerati di poche case. Un’unica strada collega da nord a sud l’isola correndo su e giù seguendo l’andamento della bassa catena montuosa isolana.
Il paese di Fourni è un insieme di tanti cubi bianchi, un misto fra l’architettura cicladica con tetti piani e quella più orientale con tetti a falde in coppi, che si spalmano sulle basse alture intorno ad una piccola vallata. Si sviluppa verso l’interno lungo la grande via alberata leggermente in salita che porta alla chiesa, mentre sul porto si trovano tutti i ristoranti rinomati per il pesce fresco e l’aragosta.
Il porto di Fourni
Come spesso capita di vedere per le isole, l’architettura più recente è di uno sconfortante squallore. Solo verso l’interno si può trovare qualche piccolo esempio di case tradizionali dove la semplicità costituisce l’elemento caratterizzante ed uniformante l’intero panorama urbano.
La grossa flotta di pescherecci trova posto lungo il grande molo in cemento, mentre un porto per navi da carico è in ampliamento nella prima baia verso nord.
La spiaggia del paese, a ridosso del porto, non è molto bella. E’ costituita da un misto di ciottoli e sabbia con fondo di ciottoli, con l’acqua spesso intorbidita dal Meltemi che si insinua nello stretto passaggio fra l’isola e Thymaina.
Il vento, molto frequente in questa zona, porta varia sporcizia che si accumula sul bagnasciuga e rende molto difficoltosa l’uscita in mare delle imbarcazioni a causa delle alte onde che entrano direttamente nella baia.
Due volte abbiamo tentato di concludere il periplo dell'isola e della vicina Thymena, ed entrambe le volte siamo stati fermati dal forte vento e dal mare grosso. L'ultima volta, parlando con un pescatore del luogo, abbiamo capito il perchè. Sbagliavamo periodo. Pare infatti che a settembra il vento cali sensibilmente ed il mare quindi si calmi tanto da poter tentare finalmente di poter completare il periplo del piccolo arcipelago. Sì, ma a settembre chi riesce a staccare per venire fin qui?
| Fourni 2002 | Thymena 2011|
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