BASSES GORGES DU VERDON - SECONDO TRATTO
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BASSES GORGES DU VERDON - Maggio 2010
SECONDO TRATTO – da Quinson ad Esparron-de-Verdon
Svegliati presto, ci rechiamo in paese per una tranquilla colazione seduti ad un tavolino sulla via centrale. Il traffico di persone ed automobili è scarso e ciò contribuisce ad accentuare l'immagine di quieto paese di campagna.
Una delle porte del centro del paese di Quinson
Torre inserita nelle abitazioni
Prima di entrare nel bar lasciare l'ombrello, legare il cane e spegnere la sigaretta
Decidiamo di partire direttamente dal campeggio utilizzando i moli in legno sul laghetto a valle del barrage e pensando di poter tornare indietro con il servizio pubblico od eventualmente con un taxi.
Partenza da un molo in legno
Il ponte della D13 funge da grande porta sull’incognita delle Basses Gorges du Verdon, dato che la sinuosità del percorso non permette di scorgere più in là di due-trecento metri di rettilineo.
Il ponte di Quinson
Vista da un punto panoramico
Sosta per salire qualche gradino scavato nella roccia
La corrente si fa sentire fino alle prime due anse, poi sembra fermarsi quasi del tutto. La gola è molto stretta in alcuni punti mentre si apre in altri a scorci di rocce bianche coperte da macchie di verde e colorati fiori sulle sponde, più a contatto con l’acqua.
Il colore dell'acqua è fantastico, mentre l'opacità piuttosto inquietante
Costa verdeggiante e grotte un tempo abitate
Pochi sono i punti in cui poter sbarcare per riposasi un attimo o salire un po’ in alto sulle rocce per scattare qualche fotografia con un orizzonte maggiore.
Verso la fine del percorso, sulla destra, una grotta scura si apre alla base di una parete chiara. La grotta è chiusa da un cancello che ne impedisce l’ingresso per preservare un habitat di nidificazione di qualche uccello o pipistrello.
La grotta chiusa da una inferriata
Strane presenze a pelo d'acqua
Prima di giungere a Esparron le gole si aprono al lago omonimo facendo risentire il vento contrario che ci rallenta l’avvicinamento al paese. Esparron ha un grande porto turistico e numerose attrezzature di noleggio imbarcazioni e canoe, mentre il paese vecchio, appena più altro sembra lasciato in disparte dalla moltitudine di persone che si rivolgono al lago.
Esparron de Verdon
Il castello di Esparron
Lasciamo le canoe nei pressi di un pontile di noleggio e ci dirigiamo in paese per mangiare e cercare un modo di tornare in campeggio.
Ci scontriamo subito con la scarsa organizzazione del luogo, nonostante la massa di gente sparsa fra le rive e le numerose imbarcazioni sul lago. L’addetta dell’ufficio del turismo ci conferma che non esiste trasporto pubblico per tornare a Quinson e i due numeri di telefono dei taxi disponibili non ci permettono di metterci in contatto con i conducenti. Per cui ci rintaniamo in un piccolo bistrot a trangugiare un piatto del giorno innaffiato con due belle birre (questo sì non manca mai) per pensare anche a come tornare indietro.
Riposo dopo pranzo di fianco alle canoe
Di nuovo davanti alle canoe decidiamo di lasciarle in custodia al ragazzo del noleggio vicino, molto disponibile; riempiamo due sacche stagne a zaino e ci mettiamo in cammino per raggiungere Quinson che reputiamo distante non più di una decina di chilometri.
Durante il percorso cerchiamo di chiedere qualche passaggio, anche per piccoli tratti, fino a che uno strano tipo su una vecchissima Renault 5 ci carica spostando sul sedile posteriore un ingombrante seggiolino antidiluviano per neonato. Ci stipiamo in macchina ed il tipo, un misto fra un hippy ed un montanaro, ci accompagna sani e salvi qualche chilometro avanti, fino ad un bivio. Da questo punto in avanti è tutta discesa verso Quinson.
Finalmente a Quinson, viaggio finito!
Raggiunto il campeggio prendiamo la macchina per tornare ad Esparron e caricare le canoe, chiudendo l’esperienza delle Basses Gorges du Verdon.
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